Mondiale per Club - Vitiello Team, un trionfo annunciato

Si è conclusa come un po' tutti, alla vigilia, ci aspettavamo. Ad alzare la Coppa del Mondo al cielo, al termine dell'evento dell'anno, della finalissima dell'OFM Mondiale per Club, è stata la squadra alla vigilia superfavorita, quella che tutti i bookmakers davano per vincente. Parliamo ovviamente della Vitiello Team di Riccardo Vitiello, la corazzata del Fantakoppe che regala il primo sigillo mondiale alla federazione di Carmine Pesolo (erede della storica e gloriosa Fanta Coppe 2010) e conquista così il quarto trofeo internazionale della sua vincente carriera. Il che significa che nel prossimo autunno, in caso di vittoria della Supercoppa Intercontinentale, Riccardo potrà fregiarsi del titolo di manager più titolato al mondo, in coabitazione con un'altro Riccardo; lo stesso che ha battuto ed eliminato proprio una settimana fa in semifinale. Ma statistiche a parte, che non fanno altro che esaltare ancora di più le qualità della Vitiello Team, c'è da fare davvero i complimenti ad una squadra in grado di giocarsela sempre e comunque; di scendere in campo e lottare con caparbietà senza mai mollare; di esprimere un fantacalcio di grandissima qualità; di tirare spesso fuori dal cilindro prestazioni imponenti, capaci di annichilire qualsiasi avversario. Si, è proprio così: ci troviamo dinanzi ad un fantallenatore al di fuori del comune; un allenatore che da oggi, a pieno titolo, può vantarsi e fregiarsi del titolo di campione del Mondo. Complimenti Riccardo!

VITIELLO TEAM - CELTA GUIDO
Vitiello Riccardo - Guidone Alessio
1 - 0 (66 - 61)
Stava bluffando, ormai è chiaro. Forte del fatto che rientrare nelle prime otto non sarebbe stato un grandissimo problema, Riccardo ha preferito restate nell'ombra durante tutta la prima fase, senza dare troppo nell'occhio e lasciando che fossero le altre squadre a prendersi tutta la scena ed i riflettori. E lo ha fatto fin troppo bene, qualificandosi quasi col rotto della cuffia, proprio all'ottavo posto, approfittando anche di qualche mancata consegna. Il tutto per uscire poi allo scoperto con un effetto sorpresa risultato poi vincente e capace di annichilire tutti gli avversari che gli sono capitati dinanzi. Lo ha ben sperimentato sulla sua pelle la S.S. Aquila di Mauro Colombo, la primatista della fase a gironi, che si è vista prima beffare sul 3 a 2 all'andata, e poi surclassare 4 a 0 al ritorno; ne ha avuto prova la stessa Rossoblù 2003, favoritissima alla vigilia, sbattuta fuori da un 2 a 0 risultato poi irrecuperabile. E ne ha pagato le spese anche la Celta Guido di Alessio Guidone, immobilizzata e paralizzata sia dalla tensione della gara, che dall'asfissiante pressing dell'undici di Riccardo. Perché ha una grande dote Riccardo: anche quando non è in grandissima forma e non sforna gol a vagonate come spesso gli riesce, è capace di far giocare male, davvero male, gli avversari. Ed è proprio questo che è accaduto in questa finalissima, dove la tensione, il primo caldo primaverile e una fisiologica stanchezza al termine di una competizione a dir poco logorante l'hanno fatta da padrona. Al triplice fischio, ecco finalmente arrivare l'urlo liberatorio: alla Celta Guido di Alessio tantissimi applausi e complimenti per aver portato la UILF alla sua prima storica finale in un Mondiale per Club; ma tutta l'attenzione è rivolta a lui, Riccardo: il nuovo dominatore del nostro fantastico mondo. Complimentisssimi!

ROSSOBLU' 2003 - LONGOBARDA
Carbone Riccardo - Amorosi Roberto
0 - 2 (64.5 - 74)
Chiudiamo per quest'anno il racconto del Mondiale per Club con la finalina per il terzo posto, portata a casa meritatamente dalla Longobarda di Roberto Amorosi. E' stata una gara un po' malinconica e triste quella a cui abbiamo assistito. Da una parte l'ex campione del Mondo che è giunto probabilmente al termine dell'ennesimo ciclo vincente, la cui eredità sembra ormai finita nelle mani proprio della Vitiello Team che nella classifica dei trofei totali si avvicina ormai sempre di più mettendo a rischio il record di 5 trofei internazionali della Rossoblù 2003; dall'altra, l'amara vittoria della Longobarda di Roberto, consapevole di aver buttato all'aria un'occasione forse unica per laurearsi campione del Mondo. Ma c'è di più. Era questa l'ultima partita ufficiale di una squadra in rappresentanza dell'AFI, la storica federazione che, insieme alla FFE, hanno fondato il Mondiale per Club e, quindi, tutto questo. Un pezzo di storia che, davvero, se ne va. Alla prossima stagione!